Novità editoriali

LA LEGGE FALLIMENTARE
A cura di Laura De Simone Giudice Delegato in Mantova e Avvocato Franco Benassi
La riforma della legge fallimentare, iniziata con d.l. 14 marzo 2005 n. 35, convertito con legge 14 maggio 2005, n. 80, che aveva interessato le
revocatorie e il concordato preventivo,
è proseguita in modo continuo con interventi, a volte di limitata portata, (integrazione dell'art. 160 con il d.l. 30 dicembre 2005, n. 273,
convertito con legge 23 febbraio 2006 n. 51),
a volte di ampio respiro, che hanno toccato l'intera disciplina fallimentare, quale è quello attuato con il d.lgs 9 gennaio 2006 n. 5, che si può definire la base della riforma,
seppur nella versione immediatamente integrata con il d.lgs. 12 settembre 2007, n. 169.
Dopo un periodo di relativa stasi, l'opera riformatrice è ripresa con d.l. 31 maggio 2010 n. 78, convertito con legge 30 luglio 2010 n. 122 (che ha introdotto nel corpo
della legge fallimentare l'art. 182quater e aggiunto alcuni commi all'art. 182bis), per continuare in modo incessante fino ai giorni attuali, regalandoci ogni anno una piccola o
grande modifica;
tralasciando gli interventi minori, vanno ricordati, tra i più significativi, quelli attuati con il d.l. 22 giugno 2012, n. 83, convertito della legge 7 agosto 2012, n. 134,
che contiene, tra l'altro,
le rilevanti innovazioni del concordato con riserva e con continuità; quelli di cui al d.l. 18 ottobre 2012, n. 179. convertito dalla legge 17 dicembre 2012 n. 221, (e subito
integrata dalla legge 24 dicembre 2012 n. 228),
che, nel porre la PEC come mezzo esclusivo di comunicazione ha ritoccato numerose disposizioni della legge fallimentari, in particolare quelle riguardanti l'accertamento del passivo;
con il d.l. 21 giugno 2013, n. 69, convertito dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, che ha apportato ulteriori modifiche all'art. 161 l. fall;
con il d.l. 27 giugno 2015 n. 83, convertito con modificazioni nella Legge 6 agosto 2015 n. 132;
con il d.l. 16 novembre 2015 n. 180;
con il d.l. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla L. 30 giugno 2016, n. 119;
per finire con la legge 11 dicembre 2016 n. 232 .
Questa miriade di interventi ha creato non poche difficoltà per gli utenti della giustizia ad essere aggiornati, a sapere fino a quale momento si applica una disciplina e da quale
un'altra, a fare le scelte più corrette sia interpretative sia operative per chi deve consigliare un cliente. Per ben lavorare non è sufficiente disporre di una legge fallimentare
aggiornata, ma è necessario avere sotto mano, in un unico contesto di agevole lettura, non solo la legge attuale integrata con le varie modifiche, ma i vari testi vigenti nel
tempo con le relative specificazione della loro entrata in vigore.
Tutto ciò è contenuto nella "La Legge Fallimentare Riformata", a cura della dott.ssa Laura De Simone, giudice delegato presso il Tribunale di Mantova, e dell'avv.
Franco Benassi, ideatore e curatore del sito www.ilcaso.it.
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CURATORE FALLIMENTARE
A cura di Monteleone Michele Autori AA.VV. - IPSOA - Anno 2017
Il manuale offre ai professionisti un quadro d'insieme di tutti gli aspetti inerenti alla corretta gestione delle procedure
fallimentari.
Gli Autori delineano il ruolo del Curatore Fallimentare, divenuto figura centrale tratteggiando partitamente sia i profili
più prettamente giuridici che
quelli di gestione economico-aziendalistica della procedura.
Nella prima parte del volume, attraverso la prospettazione di indicazioni concrete e coordinate di orientamento (desunte dalla prassi), si perviene alla univoca soluzione delle
questioni applicative controverse, anche attraverso l'esame delle disposizioni normative di riferimento, reinterpretate alla luce della recente novella legislativa introdotta
con il D.L. 83/2015, convertito in L. 132/2015, nonché con il D.L. n. 59/2016, convertito in L. 119/2016, fino a giungere all'ultimo D.L. del 22/10/2016, n. 193,
convertito in Legge 01/12/2016, n. 225.
La variegata ed aggiornata illustrazione di tutte le tematiche afferenti il governo della procedura fallimentare, insieme all'approfondimento anche teorico di ogni istituto esaminato,
rende il lavoro, un utile e funzionale strumento di consultazione.
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